Ma Germana era entrata nella mia vita come una tromba d’aria, tirandomi nel suo vortice, e io mi sentivo sospeso sulla terra con lei.
Non c’era niente da fare la mia malattia recidivava! Ero ripartito, senza neppure fare una sosta, per una nuova avventura.
Prima un ciclone (Federica), ora una tromba d’aria (Germana). Non avevo ancora imparato a evitare i fenomeni naturali estremi, e non avevo ancora capito quanto fossero pericolosi! Sapevo, ma solo in linea teorica, che se non elaboravo il distacco e mi ributtavo a capofitto nella vita sicuramente sarebbe cambiato molto poco, anzi, era probabile che avrei ripetuto gli errori del passato. Ero molto abile a elaborare interessanti teorie per evitare gli errori, molto meno ad applicarle.
In pochi giorni mi ero innamorato di nuovo. Germana era divertente, intelligente, spiritosa e anche attraente. Certo era instabile, irrequieta e mutevole, ma in quel momento non mi importava.
Era appassionata di segni zodiacali e considerava il nostro incrocio Leone (io) con Acquario (lei) perfetto. Non ne so la ragione, ma ero contento. Mi aveva regalato un piccolo leoncino di peluche, che avevo posizionato sul comodino. Ma neanche il leoncino fu sufficiente a farmi capire quanto ero rincitrullito.
Riporto fedelmente una pagina del mio diario a testimonianza di questo ( tra parentesi è riportato il mio commento a posteriori).
Germana, ti amo e ti desidero come non ho mai amato nessuno nella mia vita (E’ sempre così all’inizio, ma non dura). Sono pazzo di te (direi pazzo e basta), ti adoro, mi piaci senza limiti e vorrei stare con te ogni minuto della mia vita (le solite esagerazioni). Parlarti, ridere, passeggiare, baciarti, piangere, fare l’amore, abbracciarti è quanto di più meraviglioso sia mai successo nella mia vita (retorico).
Vorrei gridarlo in giro e far sapere a tutti la mia felicità e la mia profonda paura di perderti. Non voglio più lasciarti! (Non mi sembra il caso di gridarlo in giro, rischi che ti mettano in manicomio, e buttino la chiave!). “Voglio che continui ad abbracciarmi, a chiamarmi micio e leoncino (penoso! anzi, penosissimo!), voglio sentire la tua voce, il tuo corpo (ecco bravo! Limitati al corpo è meglio!) la tua presenza vicina, molto vicina a me. Ti amo, ti amo, ti amo”
Tre volte, il numero della perfezione! Madonna, ero incurabile!
carino, ironico e divertente
RispondiEliminaFinalmente un commento! Grazie
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