mercoledì 13 febbraio 2013

I DUBBI DI OSMIO!


“Riuscirò mai ad avere una relazione con altra donna?” mi domandavo,
“E se per un caso ci riuscissi, e dopo averla conosciuta meglio non mi piacesse più? Mi complicherei la vita per non concludere niente, e si ripresenterebbe il problema di doverla lasciare!”.
Qui interveniva il mio “Io” dotato di rigorosa, ma spesso inutile, ragionevolezza.
“Và bene” diceva al Me stesso, “è possibile che in futuro possa non piacerti più, cosa c’è di strano? Ma potrebbe anche verificarsi il contrario e se non provi non potrai mai saperlo. E poi, l’unico modo in cui ti stai complicando la vita, visto che sei più inerte di una sveglia senza pile, è che temendo sempre di complicartela fai poco o nulla per godertela. Come puoi sostenere che provare interesse per una donna complica la vita? Al contrario, la rende più allegra e stimolante”.
 Ma il Me stesso fragile e distruttivo insisteva: “Sì, ma insieme alle cose piacevoli ci saranno anche quelle spiacevoli”.
E l’Io: “ E allora? Se dovessero prevalere le cose spiacevoli molla tutto ed è fatta. Dov’è il problema?”.
“A te sembra tutto molto semplice, ma cosa racconto alla persona a cui avevo promesso qualcosa, e che mi odierà perché l’abbandono?”.
Ogni promessa è un debito, diceva sempre quella pia donna di mia madre, e anche se usava questo detto per costringerci a fare ciò che voleva lei, il monito generale mi ritornava ossessivamente in mente e mi dicevo: “Non posso fare soffrire gli altri per la mia instabilità”.
“Lascia perdere quella eroina del sacrificio di tua madre, che di promesse rispetta soltanto quelle che convengono a lei!” concludeva l’Io, “Scendi sulla terra! Chi ti credi di essere? Pensi che la felicità o la sofferenza degli altri dipenda da te? E chi sei, Superman!? Falla finita con questa colpevolezza onnipotente e muoviti, tanto è inevitabile che qualcuno non sia contento di ciò che fai!”.

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