lunedì 1 dicembre 2014

Riflessioni di mezza età..

Era passato più di un anno da quando era finita la storia con Claudia, ero diventato Professore Associato, e volevo fermarmi lì: andare oltre mi avrebbe imposto compiti e impegni non scientifici che non mi interessavano.
Mario aveva avuto il terzo figlio, e aveva molti capelli bianchi e molti capelli in meno, ma era sempre iperattivo e ottimista. Comunque, per il momento aveva avuto ragione lui: era l’unico ad aver accresciuto l’albero genealogico della famiglia. Ognuno ha i propri modi di affrontare il problema della fine, lui lo faceva ricostruendo la genealogia familiare sino alla terza o quarta generazione precedente. E visto che non avevamo illustri predecessori, penso lo facesse soltanto per consolidare l’idea di far parte di un processo che poteva non avere una fine, insomma, era un tentativo di superare il suo essere mortale.
La vita scorreva abbastanza tranquilla, tuttavia il tempo passava troppo velocemente e, guardandomi indietro, anche se avevo fatto parecchie cose, mi sembrava che tutta la mia esistenza fosse durata pochi attimi. Per modificare questa fastidiosa impressione, spostavo la memoria su periodi ben definiti di cui cercavo di ricordarmi il maggior numero di particolari, nel tentativo di riuscire a dare al tempo un senso di durata più lungo......
Ero anche entrato a far parte di quel 1-2 % della popolazione IRPEF di più alto reddito, ma mi domandavo come mai non potessi comprarmi una casa, né una barca, né altri generi di conforto che molti ricchi possedevano. Doveva esserci qualcosa che non quadrava nella nostra ineguagliabile e furbesca nazione.
Dopo vari tentativi, avevo anche trovato una donna di servizio, o più correttamente una collaboratrice domestica, adatta alla mia condizione di single. Era una donna di 55 anni mai sposata, molto seria e precisa, che con il piglio di un ufficiale delle SS aveva preso il controllo della mia casa e la mandava avanti meglio di me, cercando di anticipare le mie necessità. Mi ricordava po’Adelina di Montalbano, anche se cucinava meno bene.

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