giovedì 21 febbraio 2013

QUELLI CHE SCENDONO DALL’AUTO QUANDO FANNO BENZINA "Psicopatologia del rifornimento" (Parte II)


Questa è la seconda parte, che spero attendevate con ansia! Dopo aver preso in considerazione le persone che considerano al macchina come oggetto estraneo a sé .........

" 2) Passiamo adesso alle persone che considerano la macchina come una parte di sé nelle quali l’atto di scendere dalla macchina è legato a diverse problematiche di cui le più comuni sono legate all’ostilità verso gli altri, al controllo, e a un livello diverso alla sessualità.
In primis c'è la persona paranoica, che arrivata alla stazione di rifornimento scende velocemente dalla macchina, apre il tappo da sola e attende minacciosa e impaziente il losco benzinaio. Questo comportamento è in relazione al timore persecutorio che il “suo” autoveicolo possa essere in qualche modo danneggiato, e sul piano sessuale alla rabbia per una penetrazione della pompa violenta e dannosa, anche se indispensabile.
Non sono rare le reazioni ostili contro il benzinaio, per la goccia di benzina che cola sulla carrozzeria, per la possibilità che il prezzo richiesto non corrisponda alla benzina messa, fomentata da sospetti sulla regolarità delle pompe o della benzina. Nei casi più patologici, insieme ai dolorosi vissuti di omosessualità – violenza sessuale - sodomia possono emergere idee deliranti centrate sull’idea che durante il rifornimento la benzina possa non essere immessa nel serbatoio, ma al contrario che venga risucchiata quella che rimane.
L’ossessivo, invece, scende dall’auto perché si sente coattivamente obbligato a controllare accuratamente tutte le operazioni di rifornimento. Sceso dalla macchina controlla che la posizione dell’auto rispetto alla pompa sia corretta, che il tappo venga aperto con decisione e delicatezza e che non venga lasciato penzolare fuori dall’alloggiamento, che il tubo della pompa non strisci sulla carrozzeria, che la pompa venga inserita nel serbatoio in modo adeguato. Sul piano sessuale domina un atteggiamento contraddittorio verso il rifornimento, con un’ansia crescente legata al controllo accurato di tutto, ed è impossibile lasciarsi andare a fare benzina “così come viene”. Per risparmiare, per limitare il proprio senso di inadeguatezza e proteggere il prezioso autoveicolo durante il rifornimento, se possibile, bisogna sostituirsi in tutto al benzinaio, ed è questa la ragione per cui costoro quasi sempre scelgono le pompe self-service.
Poi abbiamo il tipo isterico, sarebbe meglio dire la “tipa” trattandosi quasi sempre di donne. In questo caso il tappo viene sempre fatto aprire dal benzinaio e l’introduzione della benzina viene accompagnata dalla tipa che assume comportamenti istrionici e seduttivi (commenti ad alta voce con tono sensuale, giravolte, sciabordio dei capelli, mugolii…etc.). Fare benzina per la tipa è un avvenimento significativo in cui si può essere accettati o rifiutati, con una fusione completa tra sé e la propria autovettura, e se il benzinaio per errore dice: “…a Signò guardi che cià le rote sgonfie”, questo viene vissuto come un rifiuto personale che può costare molto caro all’incauto benzinaio, e generare risposte ostili e volgari tipo “..perchè nun te guardi quant'è sgonfio er cosino tuo! .....a stronzo!!”
In questi casi la tipa scende dall’auto perché il rifornimento và vissuto da vicino, anche se suscita sentimenti contrastanti di piacere, ma anche di invidia rabbiosa verso il benzinaio perché possiede la pompa e una grande quantità di benzina.
Infine, nel caso di problematiche di tipo narcisistico, l’automobilista scende per ammirare la splendida carrozzeria della sua auto, per riprovare la perfetta apertura del tappo e entusiasmarsi per la facilità con cui riesce a mettere grandi quantità di benzina. Durante il rifornimento guarda fiero la macchina/sé, fa qualche battute sulla sua bellezza e sul suo perfetto funzionamento, attento a cogliere ogni commento positivo. Ma bisogna stare attenti perché questo automobilista, che fa sempre e solo il “pieno”, è capace di sospendere il rifornimento in qualunque momento al minimo accenno di critica o disapprovazione.

3) L’ultimo gruppo, composto  da coloro che capiscono confusamente cosa sia una macchina, è costituito essenzialmente dagli anziani. In realtà, per loro restare o scendere dalla macchina non ha più un significato preciso, se scendono dall’auto lo fanno per capire se la macchina è proprio davanti alla pompa o se hanno parcheggiato davanti a un bar; per chiedere al benzinaio dove si può fare rifornimento, per capire dove verrà mai messa la benzina nella sua macchina visto che non ricordano dove sia il tappo. Se il guidatore è un uomo, la moglie in questi frangenti resta ostinatamente in macchina stringendo la borsa con i soldi per pagare, e chiama continuamente il marito chiedendogli in modo perentorio di far controllare l’olio, l’acqua, la pressione delle gomme, la ruota di scorta e di verificare il prezzo della benzina erogata. I disturbi dell’attenzione e della memoria, con l’ansia conseguente sono intensi e irreversibili, mentre le problematiche psicosessuali sono ormai dimenticate!"

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