Mi chiamo Zoe, mia madre era
un West Island White Terrier nobili cani da tana, mio padre non ho idea di chi
fosse perché non so con chi si sia accoppiata quella coscia-allegra di mia
madre, il risultato è che io sono una Bastard Island, molto carina sicuramente,
ma pur sempre meticcia. La mia non è mai stata una vita facile, i miei padroni
mi hanno sicuramente voluto bene, ma Lea (la mia padrona) è sempre stata troppo
apprensiva con me e ogni volta che saltavo un pasto o non facevo i bisogni mi
stava dietro per ore dicendomi ansiosamente “Come stai Zoinaaa…..? Ti senti maleee.? Perché non mangi la pappi-pappi!! Devo chiamare la veterinaria?” Insomma uno
strazio e alla fine, stanca di sentirla, per ripicca mi mettevo sul divano accanto
a lei e le scaricavo una serie di puzzette fatte bene.
Pippo (il mio padrone) si
interessava poco a me, era sempre fuori casa e non ho mai capito perché stesse
sempre in giro, non raramente spariva per giorni interi per poi ricomparire
all’improvviso come se niente fosse. Ne io, ne Lea eravamo contente del
comportamento di Pippo, ma poi lui rientrava ci faceva quattro carezze, giocava
un po con noi, e continuava a sparire come al solito. Nonostante non ci fosse
mai, Pippo aveva la presunzione di sentirsi il capobranco e io lo assecondavo
per non ferire il suo orgoglio maschile. Per stare un po con lui rimaneva
soltanto la notte (…quando dormiva a casa), e io per recuperare mi accucciavo tra
le sue gambe, o mi mettevo con la testa sul cuscino accanto a lui quando sotto
le coperte faceva troppo caldo.
Non ho mai avuto paura degli
altri cani, in particolare quando mi portavano fuori al guinzaglio non gliela
facevo passare liscia alle altre cagne che passavano per strada, cominciavo ad
abbaiargli e a ringhiare facendole spaventare a morte per farle capire con chi
avevano a che fare. Certo i grossi cani maschi mi intimorivano, ma mi sembra
anche normale visto che io sono piccolina, anche se velocissima a scappare. Un
giorno ero al bar con Pippo che mi aveva legata a un piccolo pilastro, fuori
con me c’era anche Otto un enorme Rottwailer di 70 – 80 chili che sembrava
buono, ma ancora non lo conoscevo bene quindi non mi fidavo. Improvvisamente
Otto fece un balzo verso di me, io era legata e lanciai un urlo di terrore
dicendo: “Ahoooo, che stà a fà sto bestione….me se vuole magnà pe cenaaaa!”
(scusate il romanesco ma io so nata a Poggio Mirteto ner Reatino…e quanno ce
vole ce vole). Nel frattempo, alla velocità del suono feci un gran salto all’indietro
cercando di evitare il musone di Otto, sembravo un cane del Cirque du Soleil …..
per fortuna Otto si era soltanto lanciato per intercettare al volo un mezzo
cornetto alla crema che qualcuno gli aveva lanciato dal bar. Quella volta me la
sono veramente fatta sotto, anche se in realtà Otto è il cane più innocuo della
terra!
In genere con i cani maschi
sono sempre andata d’accordo, ma nessuno mi è mai piaciuto tanto da sentire il
desiderio di accoppiarmi, ma mio malgrado regolarmente, nonostante fossi
vergine, mi venivano delle pseudo-gravidanze contro cui non potevo fare niente.
In quelle settimane mi sentivo confusa e seccata, non riuscivo a capire come
mai avessi tutti i sintomi della gravidanza anche se non l’avevo data a
nessuno. Avevo la nausea, mi mancava l’appetito, scavavo fantomatiche cucce per
i figli sotto i cassettoni, poi prendevo una scarpetta verde e un cane rosso di
gomma li portavo un po in giro mugolando come un’idiota, e pensando che fossero
i miei cuccioli li difendevo dagli estranei. Ero veramente fuori di testa, mi
comportavo come un’isterica ma non ci potevo fare niente era più forte di me.
Poi piano piano tornavo a essere la solita Zoe dimenticavo gli pseudo-cuccioli
e mi sentivo meglio.
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