mercoledì 2 ottobre 2013

Cosa succederà a Maria? Suggeritemi qualcosa.

La Baronessa Mollìca  

La tela dell’ape regina



Maria Mollìca non era nata baronessa, il padre era un ingegnere del Comune, e, avendo molto tempo libero, insieme alla moglie e alla figlia avevano coltivato nel corso del tempo diversi “buoni” rapporti per entrare nei salotti nobiliari. Come primo passo però, avevano spostato l’accento del cognome sulla o, e alla fine erano riusciti a far diventare la figlia baronessa dandola in sposa al Barone Codispoti che, ancorché nullatenente, il titolo lo aveva mantenuto.
Bisogna ammettere che il merito dell’operazione era stato in gran parte di Maria, la quale aveva una sua intelligenza particolare in questo campo, mentre in altri non eccelleva troppo. Maria era abbastanza carina ma non era una bellezza, appariva sempre un po’ persa nel suo mondo personale, e spesso sembrava  non fosse in contatto con ciò che le stava intorno. Ma era un’impressione assolutamente errata, Maria vedeva benissimo tutto, ma la maggior parte delle cose che osservava non suscitavano il suo interesse, per cui si manteneva presente ma vagava con la mente tra i suoi sogni.
Tornava alla realtà quando lavorava, o se nei dintorni c’era un uomo che fosse papabile per essere colui che l’avrebbe tolta dal difficile ruolo di zitella senza titoli, e un nobile era sicuramente meglio di un uomo ricco. Maria non aspirava a essere ricca, e si può riconoscere che non era annoverabile tra le donne rapaci, tra le altre cose lavorava stabilmente in uno studio di Ingegneri amici del padre, che visto il suo impegno la consideravano ormai indispensabile e la pagavano bene, ma voleva un titolo con cui poter guardare dall’alto in basso le sue amiche e gli altri in genere che l’avevano sempre considerata la figlia di un impiegato del comune. D’altra parte il Padre, in tempi in cui ciò era ancora possibile farlo, si era costruito una solida posizione economica anche se non tutto ciò che aveva fatto era perfettamente adamantino, ma chi non lo aveva fatto in quei tempi in cui lo stato e le sue istituzioni erano considerati come delle nonne indulgenti sempre disponibili a concedere tutto ai figli e ai nipoti. Maria in presenza del nobile di turno tornava nella realtà e si trasformava, diventava civettuola e sorridente, riusciva a usare il suo corpo e il suo sguardo in modo estremamente seducente, avvicinandosi teneramente e in modo esclusivo al nobile di turno, per poi sottrarsi lievemente con pudicizia. Insomma, il nobile dopo qualche ora di questo va e vieni, non aveva alcun altro desiderio nella vita se non quello di portarsi a letto Maria. Maria non era una conquista facilissima, ma neanche troppo difficile per chi avesse i requisiti richiesti, non era stata a letto con molti uomini in tutto sino ad allora che aveva 27 anni era stata al massimo con 4-5 uomini, subendo in due casi anche un trattamento poco delicato dal nobiluomo sazio che l’aveva mollata subito. Era una falsità ciò che si diceva in giro di lei, cioè che fosse una che andava con tutti, anzi era proprio il contrario.

Altro singolare aspetto di Maria era che in realtà il sesso non le interessava più di tanto, era disinibita ma non si divertiva granché, ma quando lo faceva metteva un notevole impegno nel renderlo trascinante e avvolgente per l’uomo con cui stava, e smetteva soltanto quando il compagno aveva realizzato le sue fantasie e si sentiva soddisfatto e spompato.