Durante quelle vacanze elaborai una teoria
innovativa, sulla convivenza e
sul matrimonio, che esposi agli altri.
Per limitare i soliti e inevitabili casini
di coppia, avevo pensato che si sarebbe dovuto stipulare un “contratto di
legame” della durata di un anno, rinnovabile, che prevedeva:
art. 1. abitazioni
differenti.
art. 2. appuntamenti
e contatti massimo 3 volte la settimana. Se uno
dei due rompe le palle
all’altro, quest’ultimo può interrompere
l’incontro senza spiegazioni.
art. 3. dormire insieme massimo 2 volte la settimana.
art. 4.
vacanze insieme 1 l’anno di durata non
superiore a 15 giorni.
art. 5.
telefonate massimo 1 al giorno (escluse
le urgenze).
art. 6.
sms massimo 2 al giorno senza obbligo
di risposta.
art. 7.
feste familiari, ognuno con la propria
famiglia.
art. 8.
niente
figli da allevare.
art. 9.
rigida separazione dei beni.
art. 10.
ciascun contraente deve procurarsi da vivere
indipendentemente dall’altro.
art. 11.
sesso solo se entrambi ne avevano veramente voglia.
art. 12.
regali liberi.
art. 13. affetto, tenerezza e
divertimento a volontà.
art. 14.
corna preferibilmente poche e rigidamente segrete. Se l’altro
viene a conoscenza delle corna e ci sta male,
il contratto deve
essere obbligatoriamente rescisso. Così il
cornuto impara a
togliersi
dalle scatole il cornificatore, mentre quest’ultimo
impara che l’altro, se gli fai le corna, ti
può tranquillamente
scaricare.
art. 15. il contratto viene
immediatamente rescisso anche quando uno
dei contraenti, sventuratamente,
si innamora di un altro
e decide di sposarsi in modo
“normale”.
I cambiamenti del contratto sono possibili
solo alla scadenza annuale.
In ogni caso alla fine di ogni anno ci deve
essere un mese di separazione per riflettere se sia il caso di firmare il
rinnovo per un altro anno.
Se l’unione resiste a due rinnovi, si può
provare a sposarsi!