sabato 2 febbraio 2013


Questo è un raccontino, ditemi cosa posso fare per migliorarlo. Nella foto, Zoe vergognata dopo la tosatura!


LA TOSATURA DI ZOE
Una storia Siciliana

Mentre passeggiavano, come la maggior parte della moderna umanità, in un centro commerciale aperto da poco trovarono un negozio per animali disponibile a tosare subito il cane Zoe (che potrete conoscere meglio più avanti nel racconto Cani da Calendario). La sua padrona era molto indecisa, pensava che tosarla senza alcun preavviso fosse una violenza, non si sa bene se per lei o per il cane che non era psicologicamente preparato ad affrontare quello strazio. Zoe non aveva mai amato farsi spogliare del suo pelo, e dopo essere stata tosata si muoveva continuamente senza scopo con le orecchie basse e la coda tra le gambe, forse si vergognava vedendosi così denudata e ridicola. Il suo disagio in queste situazioni, anche se non sicuramente comprensibile, era palpabile. come in inverno quando pioveva e le mettevano l’impermeabile per evitare che si bagnasse, sembrava proprio che si vergognasse e si impuntava per strada rifiutandosi di camminare. Ma con i 35 gradi di temperatura di quei giorni il pelocco fitto di cui era dotata la faceva stare sempre con la lingua di fuori. Dopo molte indecisioni la padrona affidò al marito la responsabilità ultima della scelta, e si decise per la tosatura.
“Mi raccomando” disse la padrona di Zoe dando una serie di indicazioni al ragazzo che doveva tosarla “ Non gli lasci la coda pelosa….non la tosi troppo, ma neache troppo poco….., non le lasci i peli sulla pancia…” . Il ragazzo paziente la guardava con occhi furbi e alla fine le disse: “Signorina, (in Sicilia qualcuno usa ancora chiamare cosi anche le attempate cinquantenni ancora piacenti), non si preoccupasse! U sacciu iu comu sa fare”. Per nulla rassicurata la padrona aveva continuato a mettere  in guardia il ragazzo che doveva toelettarla dicendogli più volte: “Mi raccomando stia attento, a Zoe non piace affatto essere tosata!...... Le consigliamo di metterle la museruola! Guardi che fa male quando morde!” e molte altre cose ugualmente preoccupanti.
Il ragazzo  guardò  Zoe con un sorrisetto e avvicinandosi per accarezzarla le disse: “Allora Zoe, se tu muzzichi a mia, iu ti muzzico pi primo,….e chi mi muzzichi a fare ca pigghi solo ossa?” Poi rivolgendosi al suo aiutante disse: “Allora Giuseppe,  pignamu stu Pit Bull e viremu c’amu a fare!”. Mentre rigirava, maneggiava, spostava, tirava e tosava  Zoe gli parlava fitto fitto in Siciliano stretto, Zoe era in parte rassicurata in parte confusa, poi le disse: “ Zoe chi bedda cagnola ca sì!...Mii  t’appresentanu  comu si eriti  un Serial Killer ! Fossi chiddi ca ti tosavano prima non ci sapevanu fare motto bene! Ma cu mia…..!!” e continuava accarezzandole il muso “Allora Zoe chi dici? Non è comu ti ricu iu? Si u sacciu che è accussi!”
Attento non le tocchi le zampe perché la morde sicuro, rincarava angosciata la padrona, e lui con il solito sorrisetto: “Brava Zoe rammi a zampa!” e Zoe gli allungava la zampa, “Brava ora runami l’autra!” e Zoe gli dava l’altra. Ma, dopo lo shampoo, arrivato il momento della fonatura Zoe mostrò improvvisamente tutta la sua pericolosità e si lanciò contro il tubo sputa-aria ringhiando e cercando di morderlo in tutti i modi. Il ragazzo ci rimase un po male, spense lo sputa –aria e lo avvicinò a Zoe che continuava a digrignare i denti e tentare di morderlo: “Ma chi fai Zoe?...E’ astutato!”. Comunque Zoe venne fonata ugualmente, perché aveva un pelo talmente fitto che per asciugarlo in altro modo avrebbe richiesto ore. Il ragazzo l’aveva legata con un collare davanti e lui la teneva tirata indietro per il sedere per non farsi mordere, ma lei non rinunciava lo stesso a tentare di azzannare il tubo. Il ragazzo era un po stizzito per le reazioni di Zoe, pensava che sarebbe riuscito a domarla, e alla fine aggiuse: “Cettu ca stu cani è un poco supponente!”. Cosa intendesse dire con supponente non era possibile capirlo, ma rendeva l’idea. Forse voleva dire che era un po maleducata e faceva troppo di testa sua, e lui c’era rimasto male davanti a quelle reazioni non controllabili.
Dopo un’oretta l’incubo di Zoe finì, era molto carina con il pelo raso, che le era stato risparmiato sulla testa che aveva assunto un aspetto leonino, e alla fine della coda che terminava con una specie di pon – pon. Certo un po si vergognava, ma la cosa che più le premeva era allontanarsi al più presto da quel luogo pericoloso, dove la sottoponevano a quegli spiacevoli supplizi, prima che qualcuno decidesse di metterle un fiocchettino rosa in testa o qualche altra ridicolaggine del genere. Per oggi ne aveva abbastanza.


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