Questo è un raccontino, ditemi cosa posso fare per migliorarlo. Nella foto, Zoe vergognata dopo la tosatura!
Una
storia Siciliana
Mentre passeggiavano, come la maggior parte della moderna
umanità, in un centro commerciale aperto da poco trovarono un negozio per
animali disponibile a tosare subito il cane Zoe (che potrete conoscere meglio
più avanti nel racconto Cani da Calendario). La sua padrona era molto indecisa,
pensava che tosarla senza alcun preavviso fosse una violenza, non si sa bene se
per lei o per il cane che non era psicologicamente preparato ad affrontare
quello strazio. Zoe non aveva mai amato farsi spogliare del suo pelo, e dopo essere
stata tosata si muoveva continuamente senza scopo con le orecchie basse e la
coda tra le gambe, forse si vergognava vedendosi così denudata e ridicola. Il
suo disagio in queste situazioni, anche se non sicuramente comprensibile, era
palpabile. come in inverno quando pioveva e le mettevano l’impermeabile per
evitare che si bagnasse, sembrava proprio che si vergognasse e si impuntava per
strada rifiutandosi di camminare. Ma con i 35 gradi di temperatura di quei
giorni il pelocco fitto di cui era dotata la faceva stare sempre con la lingua
di fuori. Dopo molte indecisioni la padrona affidò al marito la responsabilità
ultima della scelta, e si decise per la tosatura.
“Mi raccomando” disse la padrona di Zoe dando una serie di
indicazioni al ragazzo che doveva tosarla “ Non gli lasci la coda pelosa….non
la tosi troppo, ma neache troppo poco….., non le lasci i peli sulla pancia…” .
Il ragazzo paziente la guardava con occhi furbi e alla fine le disse: “Signorina,
(in Sicilia qualcuno usa ancora chiamare cosi anche le attempate cinquantenni
ancora piacenti), non si preoccupasse! U sacciu iu comu sa fare”. Per nulla
rassicurata la padrona aveva continuato a mettere in guardia il ragazzo che doveva toelettarla
dicendogli più volte: “Mi raccomando stia attento, a Zoe non piace affatto
essere tosata!...... Le consigliamo di metterle la museruola! Guardi che fa
male quando morde!” e molte altre cose ugualmente preoccupanti.
Il ragazzo
guardò Zoe con un sorrisetto e
avvicinandosi per accarezzarla le disse: “Allora Zoe, se tu muzzichi a mia, iu
ti muzzico pi primo,….e chi mi muzzichi a fare ca pigghi solo ossa?” Poi
rivolgendosi al suo aiutante disse: “Allora Giuseppe, pignamu stu Pit Bull e viremu c’amu a fare!”.
Mentre rigirava, maneggiava, spostava, tirava e tosava Zoe gli parlava fitto fitto in Siciliano
stretto, Zoe era in parte rassicurata in parte confusa, poi le disse: “ Zoe chi
bedda cagnola ca sì!...Mii
t’appresentanu comu si eriti un Serial Killer ! Fossi chiddi ca ti
tosavano prima non ci sapevanu fare motto bene! Ma cu mia…..!!” e continuava
accarezzandole il muso “Allora Zoe chi dici? Non è comu ti ricu iu? Si u sacciu
che è accussi!”
Attento non le tocchi le zampe perché la morde sicuro, rincarava
angosciata la padrona, e lui con il solito sorrisetto: “Brava Zoe rammi a
zampa!” e Zoe gli allungava la zampa, “Brava ora runami l’autra!” e Zoe gli
dava l’altra. Ma, dopo lo shampoo, arrivato il momento della fonatura Zoe
mostrò improvvisamente tutta la sua pericolosità e si lanciò contro il tubo
sputa-aria ringhiando e cercando di morderlo in tutti i modi. Il ragazzo ci
rimase un po male, spense lo sputa –aria e lo avvicinò a Zoe che continuava a
digrignare i denti e tentare di morderlo: “Ma chi fai Zoe?...E’ astutato!”.
Comunque Zoe venne fonata ugualmente, perché aveva un pelo talmente fitto che
per asciugarlo in altro modo avrebbe richiesto ore. Il ragazzo l’aveva legata
con un collare davanti e lui la teneva tirata indietro per il sedere per non
farsi mordere, ma lei non rinunciava lo stesso a tentare di azzannare il tubo.
Il ragazzo era un po stizzito per le reazioni di Zoe, pensava che sarebbe
riuscito a domarla, e alla fine aggiuse: “Cettu ca stu cani è un poco
supponente!”. Cosa intendesse dire con supponente non era possibile capirlo, ma
rendeva l’idea. Forse voleva dire che era un po maleducata e faceva troppo di
testa sua, e lui c’era rimasto male davanti a quelle reazioni non
controllabili.
Dopo un’oretta l’incubo di Zoe finì, era molto carina con il
pelo raso, che le era stato risparmiato sulla testa che aveva assunto un
aspetto leonino, e alla fine della coda che terminava con una specie di pon –
pon. Certo un po si vergognava, ma la cosa che più le
premeva era allontanarsi al più presto da quel luogo pericoloso, dove la
sottoponevano a quegli spiacevoli supplizi, prima che qualcuno decidesse di
metterle un fiocchettino rosa in testa o qualche altra ridicolaggine del
genere. Per oggi ne aveva abbastanza.
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