Avevo diverse ambigue amiche in quel
periodo ma come fidanzata scelsi Maura, una figura eterea, vaga e di poche
parole. Le amiche di cui sopra l’avevano, molto carinamente, soprannominata la
“sordomuta”. Le donne non si risparmiano critiche quando sono in competizione.
Poiché in passato ero stato sordomuto anch’io, in qualche misura mi sentivo
affine. Con Maura, pur non riuscendo a comunicare grandi cose verbalmente,
c’era una sorta di affetto di fondo, come tra due naufraghi che si sostengono
reciprocamente, e sessualmente la situazione era piacevole, “quasi normale”.
Dopo un mese non avevo ancora capito come
definire il nostro “vago” rapporto, ma prima di Pasqua me lo chiarì lei quando
al telefono mi disse: “Sto male!”
seguito da una pausa di 34 secondi.
Allora le domandai: “Scusa, prova a spiegarmi perché stai male”.
E lei: “Ho problemi personali”, altra pausa
di 38 secondi. Poi aggiunse: “Devo andare ….mi faccio sentire fra 3 o 4
giorni”.
Abbreviando la solita pausa, io la incalzai:
“Aspetta, puoi spiegarmi perché fra 3 o 4 giorni?”.
Pausa record di 47 secondi.
“Stasera arriverà un mio amico ungherese, e
starò con lui qualche giorno!”. Perlomeno era sincera.
Stavolta la pausa la feci io, incerto su
cosa rispondere: seccarmi, offendermi, fregarmene o sparire?
Ma dalla bocca mi uscì soltanto un:
“Ok..ok…”.
E lei: “Grazie ti richiamo giovedì”.
Passato un altro mese, durante il quale la
incontravo ogni tanto, per poi pentirmi, lei, tra una lunga pausa e un’altra,
disse con uno sguardo comprensivo: “Tu dovresti vedermi solo quando ne hai
voglia……..e solo quando pensi di star bene con me.”
Ero già abbastanza perplesso, quando lei
aggiunse: “Ma ….forse è meglio se non ci vediamo”. E ancora: “Certo è molto
triste non vederti…Però..se ci vediamo io soffro….Non so, decidi tu!”
Sentirla mi procurava uno stato di marasma
mentale, anche se non c’era dubbio che di vedersi non era proprio il caso.
Con lei, accettato il fatto che non si
arrivava da nessuna parte visto che affettivamente era tutto troppo nebuloso e
caotico, rimanemmo amici, cosa che non si era mai verificata con nessuna
precedente fidanzata.
Per diventare amici dopo essere stati
fidanzati bisognava accettare la perdita del possesso, dell’illusione
dell’amore, del ruolo di amante, e non era assolutamente facile che questa
impresa riuscisse a tutti e due.
Invece qualche volta riesce. E se succede , rimane per sempre! Ed è moltissimo!
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