Teresa e Patti
invitarono il promesso sposo e me a pranzo per una specie di incontro di
pre-fidanzamento con una parte della famiglia.
Io e mia
madre eravamo già seduti a tavola quando Patti arrivò con Alfonso. Era
imbufalita perché Alfonso continuava a mandarsi sms con una sua ex-fidanzata e,
mettendo tutto in piazza come al suo solito, cominciò una filippica contro di
lui.
Vergognandosi
un po’ di dover discutere davanti a estranei i suoi problemi con Patti, Alfonso
cercò una timida difesa: “Patti, ma che c’è di così strano? Ogni tanto ci
sentiamo, ma non c’è nient’altro”.
“No” disse
Patti “il problema non è che vi sentiate, ma che tu me lo abbia tenuto
nascosto. Tu mi hai ingannata! Come faccio adesso a fidarmi di te?”
“Ma dai stai
esagerando! Tutto questo per un banale sms..” pigolò lui.
Teresa cercò
di sdrammatizzare e cambiare discorso. Continuava a riempire i flute di
prosecco e rideva in modo incongruo, già brilla dopo due sorsi.
“Hiii hiii,
dai ragazzi non litigate! Oggi dobbiamo… hiii hhiii… festeggiare..” e continuando
a ridere in uno stato di ebetudine,
“Assaggiate questo spumante è delizioso, hii hii”.
“Mamma posa
quel bicchiere, tu non sei in grado di bere. E smettila di nitrire come un
cavallo rimbecillito.” la riprendevo io.
Il tentativo
di Teresa di invertire la rotta della situazione servì a poco e ci ritrovammo
nel pieno di una crisi pre-matrimoniale.
Patti
cominciò ad alzare la voce: “Ma cosa
credi, che io sia stupida? A te questo
sms sembra banale?” e partì con una serie di improperi contro Alfonso e gli
uomini in genere “Banaleee? Voi uomini siete tutti uguali, siete bugiardi e
inaffidabili e poi, cercate di minimizzare le vostre bugie dicendo che
esageriamo. Ma io non sono stupida!”.
Dopo venti
minuti, in cui avevo assistito senza parlare al loro battibecco, anzi, direi
che era prevalentemente un monobecco,
perché parlava quasi soltanto Patti, decisi di scendere in campo per
salvaguardare la categoria, enunciando le mie teorie in difesa degli uomini:
“Patti hai ragione! Noi uomini siamo sopravvalutati. In realtà siamo deboli e
poco capaci. Per questo cerchiamo continuamente gratificazioni ovunque. Ma chi
ti ha detto che eravamo diversi?”
“No Osmio”
intervenne Alfonso “Non devi dire questo. Non ti devi buttare giù così. Io non
ho fatto niente di male. E noi non siamo deboli”.
Mentre
parlava lo guardavo allibito, pensando che da uno scrittore mi sarei aspettato
qualcosa di più. Ma come! Io, conoscendo Patti, cercavo di aiutarlo e lui
voleva aiutare me a non svalutarmi? Era quasi surreale.
“No Alfonso, stai
tranquillo non mi sottovaluto. Credo veramente che tutto quello che si pensa in
genere sugli uomini - cioè che siamo forti, indipendenti, che usiamo le donne e
poi le molliamo per una più giovane e altre simili asserzioni - siano una
montagna di stupidaggini. Ma non mi sento male per questo. Basta ammettere i
propri limiti.”
“E allora?”
chiese Patti “Perché fate gli spavaldi e dite un sacco di bugie?”.
“Beh, non è
che possiamo sempre ammettere di essere così deboli,
abbiamo pur
sempre un orgoglio da difendere!”.
La mia teoria
aveva temporaneamente spiazzato Patti. Dopo quello che avevo detto, continuare
ad attaccare gli uomini a testa bassa era un po’ come sparare sulla Croce
Rossa. Rimaneva soltanto il problema dell’sms.
Ma che cazzo
Alfonso! E’ possibile che ancora ti fai beccare gli sms? Non lo sai che devi
togliere quelle suonerie tipo allarmi bellici? Non lo sai che li devi leggere
quando lei non ti vede, e che li devi cancellare tutti subito anche a rischio
di non ricordarteli? Ma allora, oltre che debole, sei anche deficiente?
Per fortuna
in quel messaggio non c’era niente di compromettente, e dopo che Alfonso
promise solennemente di dire alla sua ex di non mettersi più in contatto con
lui, tutto tornò tranquillo e il pranzo finì con la riappacificazione.
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